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CTH 484

Citatio: F. Fuscagni (ed.), hethiter.net/: CTH 484 (TX 07.10.2013, TRit 02.02.2017)



§25'
225
--
225
B2+9
Vo IV 28 [ _ _ _ _ _ z]i-in-na-i
226
--
226
B2+9
227
--
227
B2+9
Vo IV 29 [ _ _ _ _ _ _ x MUŠE]NḪI.A 1 SILA4-ia wa-ra-a-ni
228
--
228
B2+9
Vo IV 29 [š]i-pa-an-t[i- _ ]98
229
--
229
B2+9
Vo IV 30 [ _ _ _ _ _ _ Q]A-TAM-MA 9 MUŠENḪI.A 1 SILA4-ia š[i?- _ _ _ ]
230
--
230
B2+9
231
--
231
B2
232
--
232
B2
Vo IV 32 SILA4-ma-kán ma[r- _ _ ]
233
--
233
B2
234
--
234
A
Vo IV 1' [ ... -k]án?[]103
234
B2
Vo IV 34 [ ... ]x da-an-zi
235
--
235
B2
Vo IV 34 nu ḫu-u-ma-an-da-aš ḪUR.SAGMEŠ-[] Vo IV 35 []
236
--
236
A
Vo IV 1' [nu] Vo IV 2' [ši-pa]-an-ti105
236
B2
Vo IV 35 [nu?] ši-pa-an-ti
237
--
237
A
Vo IV 2' [ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ] Vo IV 3' [p]a-ri-ia[- _ _ _ _ _ _ _ _ _ ␣␣␣␣␣␣␣¬¬¬
237
B2
238
--
238
A
Vo IV 3' [ ... ]
238
B2
Vo IV 37 []
239
--
239
A
Vo IV 4' [] ŠA? []
239
B2
240
--
240
A
Vo IV 5' [ _ _ _ -]an-[ _ ]
240
B2
Vo IV 38 [ ca. 2-3 segni NINDA.SIGMEŠ pár-š]i-ia-an-zi
241
--
241
A
Vo IV 5' [] Vo IV 6' [ _ _ _ -]ga-ti [ _ _ _ _ _ _ ]
241
B2
242
--
242
A
Vo IV 6' [ _ _ _ _ _ ]
242
B2
243
--
243
A
Vo IV 6' [ ... ]
243
B2
Vo IV 40 [ _ _ _ _ _ _ _ ḫu-i]t-ti-ia-an-zi
244
--
244
A
244
B2
245
--
245
A
Vo IV 7' [ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ]
245
B2
246
--
246
A
Vo IV 7' [ _ _ _ _ ] Vo IV 8' [ _ _ _ _ ] EGIR-[ _ _ _ _ _ ]
246
B2
Vo IV 41 nu-kán DINGIRMEŠ IGIḪI.A-wa EGIR[-pa] Vo IV 42 [ _ _ _ _ ]
247
--
247
A
Vo IV 8' [ _ _ _ _ ] Vo IV 9' [ _ _ _ _ _ _ -a]n-zi
247
B2
Vo IV 42 [ _ _ _ _ kat-t]a-an iš-ḫu-wa-an-zi
248
--
248
A
Vo IV 9' an[-da _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ] ¬¬¬
248
B2
Vo IV 43 [ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ] kat-ta-an la-a-ḫu-i114 ␣␣␣¬¬¬
§25'
225 -- Quando (il sacerdote esorcista) finisce
226 -- si portano giù [ . . . ]57 (le statue de)gli dei.
227 -- [Per il sacrificio ambašši x uccel]li e un agnello brucia
228 -- [e liba]
229 -- [anche per il keldi pa]rimenti li[ba(?)] nove uccelli e un agnello
230 -- [ . . . ] alle(?) montagne del keldi sopra [ . . . ].58
231 -- Si spezzano [pani] sottili,
232 -- si ma[cella] però un agnello;
233 -- [ . . . ] con/da una scodella grande sopra la prima montagna [ . . . ];
234 -- [un/alcuni . . . ] si prende/si prendono,
235 -- (lo/li) pongono su tutte le montagne;
236 -- (il sacerdote esorcista) liba.
237 -- (Quindi) [pani sottili(?)] sparge davanti e dietro per le montagne degli dei maschili
238 -- [e liba].
239 -- [In seguito] si fanno sentieri di pappa di grano, miele (e) olio d'oliva,
240 -- [si spez]zano [pani sottili],
241 -- (il sacerdote esorcista) sparge anche semola, [pane con strutto, . . . (e) zuppa di erba g]angati
242 -- [e] liba.
243 -- [Quindi si evo]cano [gli dei dalle montagne]
244 -- (e) si pren[dono] alcuni ciottoli.
245 -- [Quando si fi]nisce
246 -- gli dei [volgono] indie[tro] gli occhi,
247 -- [allora] si spargono [per loro]
248 -- e si versano (le sostanze alimentari) mescolate [insie]me59.
Il confronto con le altre sezioni del rituali suggerisce due possibili integrazioni: [nu A-NA ḪUR.SAGMEŠ x MUŠE]NḪI.A oppure [nu am-ba-aš-ši x MUŠE]NḪI.A . La seconda soluzione sembra, comunque, preferibile sulla base dell'ampiezza della lacuna che non sembra sufficiente per contenere i quasi otto segni della prima soluzione proposta (si tenga conto che SAG è un segno 'doppio' che quindi occupa maggiore spazio).
Qui si interrompe 1228/u+1319/u. Possibile anche un'integrazione [nu š]i-pa-an-t[i].
L'integrazione basata ancora una volta sulle altre sezioni del rituale, non del tutto certa, alla luce del fatto che l'offerta per il keldi è presente anche alla riga successiva.
Per l'integrazione cfr. A. Vo III 47 (kolon 198) e A. Vo III 64 = B. IV 20 (kolon 218).
I kola 234-237 risultano paralleli ai kola 98-101.
Occorre anzitutto far notare che i kola 235-238, relativi all'evocazione dalle fosse rituali, rivelano un certo parallelismo con i kola 98 sgg. Ad ogni modo, in virtù della presenza della scodella (DUGDÍLIM.GAL), in lacuna si potrebbe ipotizzare la presenza di una forma del verbo laḫu(wai)- “versare” oppure una forma ti-an-zi. Se la prima ipotesi di integrazione può risultare più esatta da un punto di vista logico, poiché il DUGDÍLIM.GAL può facilmente contenere una sostanza liquida, l'integrazione tianzi, oltre a risultare preferibile in base all'ampiezza della lacuna (pari a ca. 5-6 segni), costituirebbe anche un parallelismo con A. Ro II 26 = B. II 22'.
Qui inizia KUB 15.31 Vo IV; in base all'autografia, mancano circa 15 righe all'inizio.
L'integrazione è basata sul parallelo con il kolon 101. Cfr. anche la nota relativa.
Si tenga presente che, come risulta dall'autografia in KUB 15, per le 4 righe sono visibili solo poche tracce di segni essendo la superficie della tavoletta molto rovinata e abrasa. Sulla foto presente nell'archivio dell'Accademia di Mainz (BoFN 3465), non è più visibile alcun segno dalla riga 3 alla riga 7 compresa.
Negli altri passi in cui compare questa fraseologia (A. II 29-30 = B. II 26'-27'; A. III 44-45 = B. IV 5) la coppia di avverbi pariyan EGIR-pa=ya segue direttamente DINGIRMEŠ MEŠ. Facendo sempre riferimento ai succitati passi paralleli, si può supporre che l'oggetto del verbo marzaizzi, che cade in lacuna, sia NINDA.SIGMEŠ. Cfr. anche la nota al kolon 105.
L'integrazione è incerta; cfr. comunque A. Vo III 44-46.
Per l'integrazione cfr. A. III 46.
Diversamente Haas – Wilhelm 1974, 168 (basandosi su A. Ro I 31): [UTÚLBA.BA.ZA IN-BIḪI.A g]a-... ; l'integrazione qui proposta è invece basata, almeno in parte, sul kolon 192.
L'enclitica -ya sarebbe scritta sul bordo.
Per l'integrazione cfr. passi analoghi come A. Vo III 49 oppure A. Vo III 64-65 = B. Vo IV 8.
I due segni in lacuna sono scritti sul bordo. Lo stesso vale per le integrazioni successive in fine di riga per B.
Cfr. Haas – Wilhelm 1974, 169 n. c).
L'uso del singolare appare anomalo, dal momento che in tutti gli altri passi paralleli del rituale si trova sempre il plurale, come sarebbe più logico anche qui dal momento che questi due periodi sono strettamente connessi tra loro e una cambio di soggetto, metterebbe in crisi la coerenza logica del discorso. Si può perciò avanzare l'ipotesi di un errore dello scriba che avrebbe operato uno scambio di soggetto del verbo fra singolare e plurale.
In lacuna è probabilmente contenuto il luogo dove vengono portate le statue degli dei.
Questa frase risulta di intepretazione molto incerta, anzitutto a causa dello stato lacunoso. Nella traduzione si è ipotizzato che šara sia riferito a ḪUR.SAGMEŠ-aš che dovrà perciò essere considerato come dativo (plurale).
Cfr. nota al kolon 184.

Editio ultima: Textus 07.10.2013; Traductionis 02.02.2017